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Calcio | 25 giugno 2020, 11:46

Calcio, Mallare. Mister Testa ritorna a casa. Le sue prime parole: "Cercheremo di sfruttare al massimo le nostre capacità. Non ci accontenteremo"

Grande entusiasmo e voglia di far bene per l'allenatore valligiano, lo scorso anno sulla panchina del Bragno insieme a Robiglio.

Calcio, Mallare. Mister Testa ritorna a casa. Le sue prime parole: "Cercheremo di sfruttare al massimo le nostre capacità. Non ci accontenteremo"

Il Mallare ha ponderato bene la scelta del nuovo allenatore. Dopo l'addio di mister Ghione, la società si è presa il tempo necessario per identificare il profilo adatto per una stagione che si preannuncia dolcemente complicata. Perché la Prima Categoria è sempre difficile per una neopromossa, ma da tempo la società ambiva a lasciare la Seconda Categoria per approdare in un torneo di maggior prestigio. La scelta dei "lupi" è caduta su mister Simone Testa, allenatore che ha legato il suo nome nelle ultime stagioni al Cengio, alle giovanili della Cairese e al Bragno.

Mister, quali sono le prime sensazioni da nuovo trainer del Mallare?

 Mallare è un società che mi ha dato tanto prima da giocatore e poi da allenatore. Appesi gli scarpini, mi hanno dato la possibilità di allenare. È stata la mia primissima esperienza da allenatore in una prima squadra.

Una bella salvezza al primo anno a Cengio. Con il Mallare, salvo stravolgimenti, dovrete tentare di mantenere la categoria. Come si imposta il lavoro di una squadra che ha l'obiettivo di salvarsi?

I fattori che influiscono su una stagione sono diversi. Noi sicuramente lavoreremo per sfruttare al massimo le nostre capacità. È chiaro che per una neopromossa l'obbiettivo primario sia la salvezza. Tuttavia, le ambizioni mie, della società e dei giocatori faranno sì che non ci accontenteremo.

Conosci i giocatori del Mallare? Forse, l'unico difetto della rosa è che non è molto lunga...

Conosco bene la rosa. Ho già allenato diversi ragazzi. Di Mare, Pistone, Genarelli e Siri sono alcuni di questi. Altri li alleno per la prima volta, ma conosco le loro grandi doti. La società e i vari dirigenti sono sempre disponibili e attenti alle esigenze di tutti. Considero la rosa attuale pronta per affrontare un campionato di Prima Categoria. Sarà necessario tuttavia l'inserimento di alcuni giovani di valore e di altri ragazzi di qualità che potranno dare quel valore aggiunto necessario al gruppo.

L'anno scorso, un'esperienza di rilievo a Bragno a fianco di mister Robiglio insieme al quale avete ottenuto risultati importanti

La stagione dello scorso anno a Bragno è stata unica. Mi sono confrontato con ragazzi spettacolari ma soprattutto ho avuto il piacere di collaborare con Massimo. Uomo con grandi doti di allenatore oltre che persona davvero per bene. Siamo stati bravi a gestire un gruppo nuovo dando le giuste motivazioni in ogni situazione e assicuro che con le grandi difficoltà che abbiamo avuto non è stato affatto facile.

Cosa ti ha lasciato questa esperienza in Promozione?

Mi porto dietro una cosa importantissima: l'amicizia. Perché il calcio non è solo sport, sacrificio e agonismo. Grazie a esso, infatti, nascono anche legami che possono diventare davvero importanti. Ho trovato molti amici.

Hai lavorato nelle giovanili della Cairese. Vi sono esercitazioni che hai sperimentato nel settore giovanile che proponi anche alle prime squadre o il lavoro è completamente diverso?

Sono stato tre anni a Cairo. Ho allenato con grandissimo entusiasmo la leva dei 1998 e per due anni quella dei 2000. Due annate fortunate dalle quali sono usciti giocatori in rampa di lancio oggi come Realini, classe 1998, Moretti, Brovida Croce, e Rizzo. Questi ultimi tutti classe 2000. Nel calcio la gestualità tecnica è uguale sia nei ragazzi sia negli adulti, chiaramente con delle differenze nella sicurezza e velocità di esecuzione. Ritengo quindi che le proposte del settore giovanile si possano trasferire con alcuni accorgimenti anche agli adulti.

 

Michael Traman

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