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Altri sport | 26 agosto 2025, 13:54

Perché il 3-5-2 è ancora popolare in Italia

Fatto di pragmatismo, attenzione difensiva e grande capacità di adattarsi, nel calcio italiano il 3-5-2 ha storicamente trovato un terreno fertile per fiorire all’interno di tutte le scuole calcio dello stivale, influenzando generazioni ed indirizzandole verso un gioco fatto di difesa, aggressività, e grande sforzo tattico.

Perché il 3-5-2 è ancora popolare in Italia

Introduzione alla popolarità del 3-5-2 in Italia

Nonostante, se analizzato all'interno del panorama calcistico internazionale, possa apparire come modulo anacronistico rispetto a schemi più dinamici ed offensivi tipici dei campionati inglesi e spagnoli, il 3-5-2 gode ancora di grande popolarità all’interno del Belpaese.

Il suo legame con la tradizione tattica italiana ne spiega però la resilienza. Usato fin dagli anni ‘60, il modulo prese popolarità dopo i mondiali USA ‘94, dove Arrigo Sacchi ne fece un vero e proprio marchio di fabbrica, portando gli azzurri ad una storica finale 

Nei decenni a seguire il modulo venne quindi adottato da molti, ed ispirò alcuni degli allenatore più vincenti del paese: Marcello Lippi, Carlo Ancelotti e Antonio Conte. L’evoluzione del gioco italiano, osservata con attenzione anche da piattaforme come 888Sport IT, continua a confermare come il 3-5-2 sia tuttora uno dei sistemi più rappresentativi del nostro calcio. 

Nella terra del “catenaccio” perciò, questa tattica non solo rappresenta una scelta meramente tecnica, ma un’eredità culturale.

Origini e sviluppo del 3-5-2 nel calcio italiano

Il modulo iniziò a farsi conoscere nel campionato di massima serie tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio degli anni ‘90. In questo periodo infatti, più squadre iniziarono ad adottare una difesa a tre centrali, a discapito di un più solido posizionamento a quattro.  

Rispetto al catenaccio classico, il 3-5-2 era in grade di offrire maggiore dinamicità tra le fasi difensive ed offensive del gioco. 

Il modulo fu successivamente rivoluzionato dal già nominato Arrigo Sacchi, il quale introdusse concetti rivoluzionari come la zona, il pressing collettivo e la linea difensiva alta, in rottura con l’idea della marcatura a uomo e della difesa “passiva”. 

Nelle generazioni successive furono invece Gasperini e Conte i principali contributori a dare nuova linfa a questo sistema, coniugando compattezza, copertura e grande organizzazione.

Punti di forza tattici del 3-5-2

I punti di forza di questo sistema sono chiari: solidità, ampia copertura, dinamicità e grande sinergia in fase offensiva.

La solidità è garantita dai tre centrali, perfetti contro attacchi e palle alte. I quinti invece, ossia i due esterni, offrono ampiezza laterale, in fase di spinta e di ripiegamento.  

Infine, questo sistema permette di aggiungere giocatori nella prima linea di difesa, trasformandosi così in un 5-3-2 in grado di bloccare facilmente gli attaccanti avversari. Il grande spazio lasciato in attacco cede invece ai due centravanti lo spazio necessario per creare profondità e supporto reciproco.

Il 3-5-2 e la filosofia difensiva italiana

Il 3-5-2 non è una scelta, ma il riflesso di una vera e propria filosofia.

La marcatura stretta, la compattezza dei reparti e una gestione chirurgica dei ritmi di gioco e delle transizioni trova terreno fertile in questo schema, capace di minimizzare rischi e massimizzare l’efficacia. 

In un calcio basato su letture tattiche continue, molti giocatori in un contesto che premia l'intelligenza più della fisicità, hanno trovato l’agio e la sicurezza per crescere.

Allenatori e club che lo utilizzano con successo

Chi sono invece gli attuali massimi interpreti di questo sistema?

Menzione d’obbligo per Antonio Conte, fresco campione d’Italia col Napoli, proprio con il quale ha iniziato il suo mandato adottando questo modulo. Il leccese è infatti pluridecorato e con questo schema ha vinto 5 campionati solo in Italia.

Gian Piero Gasperini ha svariate volte utilizzato il 3-5-2 anche se in varianti più fluide, facendo della Dea un modello di efficacia e intensità con una a base a tre dietro. 

Torino, Salernitana e Lecce sono infine altri club che hanno trovato nel 3-5-2 una formula perfetta per mettere in difficoltà anche le big del campionato.

Confronto con altri sistemi di gioco

Per comprendere i benefici di questo sistema, proviamo a compararlo con opzioni simili ed altrettanto valide: rispetto al 4-3-3 e al 4-2-3-1.  

Questo modulo è adatto a squadre organizzate compatte e fa spesso affidamento su situazioni di 1 contro 1, mentre gli altri schemi necessitano di maggiore ampiezza e qualità tecnica individuale nella manovra. 

D’altra parte invece, questo sistema comporta difficoltà nella gestione degli spazi in transizioni ad alto ritmo.

Adattamenti moderni del 3-5-2

Negli ultimi anni infine, il 3-5-2 è stato rivisitato e trasformato per adattarsi ad un calcio sempre più movimentato e fatto di contropiedi. Sempre più comuni sono per esempio le transizioni fluide tra difesa a tre e a quattro, con mezzale sempre più offensive, con scopi di rifinitura ed inserimento dell'area. 

Non solo cambia il posizionamento: pressing alto e costruzione dal basso sono infatti elementi che un tempo sembravano poco compatibili con la rigida struttura di questo schema e che invece oggi vengono integrati.














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