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Calcio | 15 febbraio 2018, 16:52

Calcio, Eccellenza: sassata all'auto dell'arbitro dopo Serra Riccò - Samm, sei mesi a Davide Paci e obbligo di rimborso del danno

Calcio, Eccellenza: sassata all'auto dell'arbitro dopo Serra Riccò - Samm, sei mesi a Davide Paci e obbligo di rimborso del danno

E' un episodio di giustizia sportiva che sfocia nella cronaca quello capitato domenica scorsa al termine di Serra Riccò - Sammargheritese.

L'arbitro Giovanni Moro, dopo un post partita particolarmente teso, è stato infatti vittima di un lancio di un sasso ai danni della propria auto.

Secondo il referto a compiere il gesto sarebbe stato Davide Paci, dirigente della società, ai quale è stata comminata una squalifica praticamente di cinque mesi, fino al 30 giugno 2018.

Squalifica fino al 30 marzo, a causa dei comportamenti assunti al termine della gara, per il presidente Cesare Pellizzoli.

 

La decisione del Giudice Sportivo:


Premesso che:

"Al termine della gara diversi soggetti riconducibili alla tifoseria della Società ospitante si appostavano alle reti vicino all'ingresso dello spogliatoio della terna arbitrale, profferendo ripetute ingiurie e minacce nei confronti della terna stessa;

"Incitati dal dirigente PACI Davide, già allontanato nel corso della gara, alcuni soggetti non in distinta entravano nello spazio anteposto agli spogliatoi, tra cui un soggetto che si è presentato, urlando, come il Presidente del Serra Riccò (poi successivamente identificato dall'arbitro - considerato che non era stato possibile procedere al riconoscimento in loco a causa della situazione di estrema tensione - grazie a varie ricerche via web, anche consultando il sito ufficiale della Società SERRA RICCO' 1971, nella persona del Sig. PELIZZOLI Cesare, il quale ricopre, effettivamente, la carica di Presidente della Società);

"Dopo il triplice fischio, una volta usciti i calciatori del Serra Riccò, il soggetto di cui sopra, chiudeva con il chiavistello il cancello del t.d.g. e, urlando, minacciava ripetutamente la terna arbitrale di non farla uscire dal t.d.g., ancora una volta, affermando di essere il Presidente e di assumersi tutta la responsabilità del caso;

"Dopo alcuni minuti, grazie al prodigarsi del Dirigente della Società ospitante, CALA' Giovanni, coadiuvato dall'O.A. designato, il cancello è stato aperto;

"Non pochi sono stati gli sforzi di altri Dirigenti della Società ospitante per allontanare il Presidente, che voleva restare con fare minaccioso, ed il Dirigente PACI Davide, il quale, posizionato davanti alla porta dello spogliatoio della terna arbitrale, non ha mai smesso di aizzare i tifosi e di profferire ripetute minacce nei confronti della terna medesima, tanto che un soggetto non identificato dal d.d.g., lo ha dovuto portare via, pressoché di peso, da dove era posizionato, mentre egli continuava a minacciare ripetutamente gli Ufficiali di Gara;

"Solo a seguito di quanto sopra descritto, la terna arbitrale poteva finalmente accedere al proprio spogliatoio, assieme all'O.A., non senza che, una volta chiusa la porta dello stesso, venissero sferrati dei pugni contro la medesima;

"Al termine delle operazioni post partita, durate alcune decine di minuti, dopo che il d.d.g. aveva recuperato dall'apposito spazio - assieme al già citato Dirigente della Società ospitante, CALA' Giovanni - la propria autovettura, ritrovata in perfetto stato così come era stata lasciata, ed aver percorso un breve tragitto sulla strada che, sempre nell'impianto sportivo, costeggia il t.d.g. e conduce verso l'uscita dell'impianto sportivo medesimo, ancora il PACI Davide, ponendosi in piedi in mezzo alla strada, impediva all'auto di proseguire e, una volta che l'auto con a bordo la terna si fermava, costui, appoggiandosi al cofano riprendeva ad ingiuriare ed a minacciare, ripetutamente, gli Ufficiali di Gara;

"Dopo alcuni minuti, un soggetto non identificato, ma riconducibile alla dirigenza della Società ospitante, spostava il PACI dalla strada,per far proseguire l'autovettura della terna, ma mentre questa ripartiva, sempre il PACI, portava in vista le mani, fino ad allora mantenute dietro la schiena, in cui teneva un sasso, grande da coprire il palmo della mano, che lanciava con forza mirando al finestrino del lato passeggero, ma colpendo, invece la carrozzeria, senza causare danni all'assistente che si trovava lì seduto;

"Da tale momento, in poi, il d.d.g. si è visto costretto ad allertare telefonicamente la forza pubblica, con cui restava in costante contatto;

"Mentre l'autovettura della terna arbitrale procedeva verso l'uscita dell'impianto sportivo, la stessa è stata raggiunta a gran velocità da un'altra auto che la affiancava, poi, sulla viabilità principale con l'uomo al volante che urlava all'indirizzo degli Ufficiali di Gara, mostrando loro più volte il dito medio; tale autovettura è, quindi, ripartita per poi fermarsi più avanti e, non appena l'autovettura della terna è ripartita in direzione dell'Autostrada, la suddetta auto si è posta dietro quella della terna, tallonandola per alcuni chilometri, fino, poi, a sorpassarla, con il conducente che mostrava ancora il dito medio all'indirizzo degli Ufficiali di Gara.


Si commina l'ammenda Euro 200,00 con diffida (sanzione attenuata per il fattivo comportamento di alcuni dirigenti), oltre all'obbligo di ristoro del danno subìto dall'autovettura del d.d.g.

redazione

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