L'EDITORIALE: Albissola, nelle prossime 24 ore si traccia il futuro

Sarà probabilmente domani il giorno chiave, quando le dichiarazioni rilasciate sabato pomeriggio in sala stampa dal patron Gianpiero Colla prenderanno forma.

Quale sia questa forma è ancora difficile prevederlo, anche perchè lo stesso Amministratore Delegato non ha escluso alcun tipo di soluzione, a partire dal cambio di allenatore, fino ad arrivare a provvedimenti interni alla dirigenza o al parco giocatori.

Sarà il Consiglio di Amministrazione nella sua collegialità a varare la linea futura, nel passaggio forse più delicato all'interno della splendida cavalcata che ha portato i ceramisti a disputare i campionati professionistici.

Lo stesso Colla, a pochi minuti dal termine dello 0-3 con la Carrarese, ha sottolineato come anche la stessa società, facendo autocritica, abbia bisogno di un determinato tipo di riorganizzazione per poter competere all'interno della terza serie nazionale, ma è chiaro che, in questo momento, i primi problemi ad essere risolti sono quelli all'interno del rettangolo verde: il 4-3-3 di Bellucci, improntato su una difesa compatta e rapide ripartenze (spesso innescate a lunga distanza dall'area di rigore) è apparso nell'ultimo mese quasi come un dogma inscalfibile  da parte del tecnico romano (favorendo la leggibilità tattica agli avversari), ancor più da quando sono arrivati due giocatori importanti come Moretti e Cisco che, a conti fatti, hanno alzato in maniera tangibile il livello tecnico della squadra.

Anche certe letture delle partite non hanno pienamente convinto (per ultimo l'inserimento di Gulli centrale di difesa contro la Carrarese ad esempio, scalato pochi minuti più tardi sulla fascia con l'accentramento di Oliana), senza dimenticare il muro contro muro con un giocatore rappresentativo come Sancinito.

Domani sarà il giorno chiave per capire chi guiderà la ripresa degli allenamenti e quali conseguenze potranno esserci a tutti i livelli, con l'obiettivo da parte del club di garantire un finale di stagione all'altezza che, indipendentemente dalle sorti di Cuneo e Lucchese, deve portare squadra e società a dimostrare di valere l'universo professionistico.