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Calcio | 11 novembre 2022, 11:56

Calcio, Eccellenza. In archivio le prime dieci giornate, ecco cos'hanno raccontato per Albenga, Finale e Cairese

Calcio, Eccellenza. In archivio le prime dieci giornate, ecco cos'hanno raccontato per Albenga, Finale e Cairese

La boa della decima giornata rappresenta una grande classico per fare il punto sullo stato di salute delle squadre savonesi in Eccellenza.

Con l'ampliamento del format non siamo ancora arrivati effettivamente a un terzo del percorso, ma comunque i match disputati hanno già dato un indirizzo ad Albenga, Cairese e Finale.

C'è veramente poco da dire sugli ingauni: quali tipo di riflessioni si possono aprire per una squadra che ha vinto tutte le partite fino ad oggi disputate, palesando di fatto pochissimi punti deboli?

Nella sfida contro la Cairese (davanti a una cornice di pubblico straordinaria) anche gli ultimi dubbi sono caduti. I bianconeri hanno superato i gialloblu anche nei loro punti di forza, tenendo ritmi alti, proponendo raddoppi e vincendo di fatto quasi tutti i contrasti. Benissimo i giovani con i gemelli Graziani sulla ribalta, ma Gibilaro sta crescendo di gara in gara, Beluffi è una garanzia e Scalvini si è sempre fatto trovare pronto. Paradossalmente i due acquisti più importanti sul fronte offensivo, Sogno e De Sousa, devono ancora entrare a pieno regime. Cosa sarà capace di fare l'Albenga a quel punto?

La gara del Riva è stata invece la perfetta cartina tornasole del progetto tecnico della Cairese. I gialloblu, pur privi di numerosi titolari, sono apparsi come la classica squadra all'inizio di un nuovo ciclo tecnico. Mister Alessi ne è consapevole e con grande intelligenza ha rimarcato i limiti dei suoi ragazzi nella prima mezz'ora, piuttosto che concentrarsi esclusivamente sulle proteste arbitrali. La base è davvero buona, i margini di miglioramento sono ampi e, elaborato con intelligenza, anche il ko contro la capolista può rappresentare uno step di crescita da far fruttare nei prossimi mesi. La società vuole ambire con responsabilità al salto di categoria: un obiettivo che nel lungo periodo, quando il processo di maturazione sarà completo, potrà essere perseguito con ancora più convinzione.

Un ruolo diverso lo recita invece il Finale. Riavvolgendo il nastro all'estate scorsa gli undici punti raccolti rappresentano un piccolo miracolo. Al Borel troppo spesso ci si lascia andare a pessimismi assortiti o a ripetute sindromi da Calimero, dimenticando le condizioni di partenza al via della preparazione estiva. Ferraro tiene duro e la media punti convince, peccato solo per lo scivolone contro il Busalla. Un paio di interventi sul mercato a dicembre regalerebbero qualche chances di permanenza nella categoria in più, senza dimenticare la portata che avrebbe l'impresa salvezza dei giallorossi, anche se dovesse arrivare all'ultimo minuti dei playout.

Lorenzo Tortarolo

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