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Calcio | 27 ottobre 2025, 12:27

Restyling del Bacigalupo, la stoccata dell'assessore Rossello: "La politica messa sul patiboloè quella che si fa carico di fare l’investimento. Il Savona? Ha deciso di orientare altrove i propri sforzi"

"Ci ricordiamo i project financing mai arrivati, l’evocazione dei mega concerti di Annalisa e Vasco Rossi, le esplorazioni con i droni e le gite ad Altare? Tutti coloro che in questi anni hanno annunciato di voler investire sullo stadio lo hanno fatto con la giusta visibilità su giornali e social ma senza mai produrre atti concreti"

Lo stadio Bacigalupo si rifarà il look dopo anni e anni di attese. L'impianto di via Cadorna necessita di un intervento strutturale urgente da tempo e dopo interlucuzioni tra il Sindaco Marco Russo e il presidente della Regione Marco Bucci è stato garantito un finanziamento sul fondo strategico regionale per poter intervenire sul restyling.

L'impianto con l'affidamento della gestione all'Asd Polisportiva Savona fino al 2028 ha proseguito in alcune sue attività come il pattinaggio e il ciclismo, gli allenamenti delle giovanili del Savona e del rugby e in una breve parentesi con il calcio lo scorso anno con le partite in casa della Letimbro, ma ha bisogno di un intervento totale di ristrutturazione e con il progetto che verrà illustrato in Regione per la messa in sicurezza delle tribune e la sistemazione della gradinata lato via Cadorna, l'adeguamento degli impianti e il rifacimento del manto in erba sintetica, l'amministrazione punta ad un deciso cambio di passo della struttura.

Anche se non mancate le polemiche negli anni scorsi e l'assessore allo sport Francesco Rossello si è tolto qualche sassolino dalla scarpa.

"Quando si parla di Bacigalupo è sempre bene ripercorrere la storia degli ultimi anni, perché in questi mesi ho sentito troppe affermazioni basate su presupposti inventati e non corrispondenti alla realtà. Quando 4 anni fa ci siamo insediati il Bacigalupo era chiuso e in queste condizioni (foto allegata. ndr). Quello stadio sì, era in completo stato di abbandono, senza presidio ed esposto ad un rapido degrado. Il motivo per cui appena insediati abbiamo cercato di riaprire al più presto lo stadio è stato quello di cercare di arrestare questo stato di degrado - precisa Rossello - Il progetto che stiamo per presentare è molto costoso, ma se nel frattempo non avessimo riaperto lo stadio lo sarebbe di più. Quindi nessuno spreco. Proprio per questo, la prima cosa che ci terrei a dire è che lo stadio Bacigalupo è aperto. Sicuramente è un utilizzo minimo, però lo stadio sta ospitando gli allenamenti e alcune gare del pattinaggio e del ciclismo, le giovanili del Savona e del rugby, la festa degli 80 anni della Letimbro e quella di fine anno scolastico, alcuni camp estivi, SportUp, inoltre è punto d’appoggio dello stesso Savona calcio che utilizza alcuni locali al suo interno. Lo dico oggi, perché il fatto stesso che stia annunciando dei lavori di ristrutturazione significa che così le cose non vanno bene, però da un lato è giusto rendere merito ai gestori attuali che, tra mille difficoltà e disagi stanno garantendo quel presidio fondamentale di cui parlavo prima. Purtroppo, oggi si parla del Bacigalupo come di un impianto chiuso e abbandonato e a dirlo sono prima di tutto gli ex Amministratori. C’è da rimanere interdetti per la sfacciataggine e l’incoscienza. Nel parlare del nuovo progetto e nel ripercorrere la strada che ci ha portato fino a qua sarebbe quindi bene che tutti tenessimo a mente l’immagine delle condizioni in cui versava il Bacigalupo 4 anni fa".

"L’obiezione che viene fatta spesso e che vorrei anticipare è: perché solo adesso e non prima? Per due ragioni: 1. Perché non avevamo il finanziamento per intervenire. Tutti i grossi interventi, compresi quelli sugli impianti sportivi come la piscina Zanelli e lo skate park, si fanno grazie a finanziamenti di varia natura e a cofinanziamenti (spesso ingenti) del Comune. Investimenti di questo importo non possono essere coperti solo da fondi comunali e i bandi devono essere adatti a questo tipo di intervento. Come noto, il PNRR non poteva essere utilizzato per la ristrutturazione degli stadi, 2 anni fa abbiamo partecipato al bando sport & periferie con esito negativo. Ora la Regione, grazie a Bucci, ha accettato di concedere un finanziamento che prima non era disponibile a dare; 2. Abbiamo sempre rimarcato la necessità di trovare investitori privati che, nel caso degli stadi, sono quasi sempre le società di calcio. Anche in questo caso, ci siamo dimenticati un po’ velocemente la teoria di soggetti che in questi anni hanno promesso di voler investire nello stadio. Ci ricordiamo i project financing mai arrivati, l’evocazione dei mega concerti di Annalisa e Vasco Rossi, le esplorazioni con i droni e le gite ad Altare? Tutti coloro che in questi anni hanno annunciato di voler investire sullo stadio lo hanno fatto con la giusta visibilità su giornali e social ma senza mai produrre atti concreti che dessero seguito a queste promesse - continua l'assessore savonese - Lo dico perché oggi quella politica che spesso viene messa sul patibolo e discreditata è quella che si fa carico di fare l’investimento. Veniamo al progetto. Nell’affidare il progetto abbiamo dovuto tenere presente l’esigenza di recuperare l’agibilità per il pubblico, di avere un fondo sintetico e la compatibilità dello stadio con il piano di bacino. Anche quest’ultimo aspetto viene sempre sottovalutato, ma oltre a costituire un vincolo di legge insuperabile, è nostro dovere porci il problema di ridurre il più possibile il rischio idraulico. Quindi, in accordo con la Regione, il progetto doveva porsi 2 obiettivi principali: garantire gli interventi necessari per poter quanto prima poter usufruire dell’impianto sia per la parte del pubblico che potendo contare su un fondo più adeguato; collocare questi investimenti immaginando, seppur in prospettiva, un impianto strutturato in maniera da poter convivere con il rio Molinero".

Rossello si è poi soffermato sull'ipotesi futura prevista per la tribuna unica di via Cadorna e sugli interventi interventi previsti nella progettazione.

"Per questa ragione, la prospettiva futura (non affrontata da questo progetto, lo ripeterò 100 volte) prevederà un impianto con un’unica tribuna dal lato di via Cadorna che dovrà essere moderna, coperta, più ampia di quella attuale e completa di servizi (spogliatoi, bar, segreteria). Se e quando verrà realizzato questo intervento potranno essere demolite le curve e la tribuna lato via Chiabrera, lasciando così la possibilità di estombare il rio Molinero creando magari un vero e proprio centro sportivo con altri campi. Tutto questo non è previsto dal progetto attuale, richiede una progettazione ed un investimento che sarebbe di molto superiore a quello attuale e non è sostenibile ora. Quindi parliamo di un intervento che verrà realizzato in un futuro al momento non ipotizzabile, ma l’intervento attuale tiene conto di quella prospettiva - spiega - In quella prospettiva quindi, si realizza l’intervento attuale che prevede la ristrutturazione della gradinata di via Cadorna che potrà tornare ad ospitare circa 2000 spettatori, il totale rifacimento dell’impiantistica, compresa la rete idraulica e quella elettrica con la realizzazione di 4 nuove torri faro, la realizzazione del fondo in erba sintetica di ultima generazione. Inoltre, sulla tribuna di via Chiabrera, verranno fatti interventi di messa in sicurezza che consentiranno il pieno utilizzo degli spogliatoi, della segreteria e del bar. Il progetto approvato dalla Giunta contiene anche un ulteriore lotto che prevede l’abbattimento della curva sud che, al momento, non verrà realizzato per mantenere il costo all’interno di un range sostenibile dagli investitori. Il costo totale dell’intervento sarà di 3,2 milioni di euro. Il progetto si candiderà ad avere il finanziamento del Fondo Strategico Regionale che verrà assegnato tra la primavera e l’estate prossime. Il finanziamento regionale coprirà comunque il 70% dell’intervento, l’altro 30%, pari a 960.000 euro dovrà essere garantito dal Comune. Un aspetto del progetto che va considerato è quello relativo al costo del sintetico che vale ben 1.700.000 euro. E’ un costo elevatissimo dovuto in parte alle caratteristiche dell’impianto e agli interventi propedeutici, in parte alle assurde modifiche sui regolamenti per le caratteristiche di queste infrastrutture che richiedono materiali sempre più costosi e sofisticati. Ovviamente, il progetto è stato realizzato da professionisti esperti del settore e valutato con le aziende principali nel settore. Tutto ciò smentisce le voci di chi raccontava che il fondo sintetico si sarebbe potuto realizzare con un investimento irrisorio. Infine, due annotazioni importanti: tra gli interventi è prevista anche la riasfaltatura dell’anello (che verrà fatta dopo la realizzazione del sintetico); inoltre, avanzeremo domanda alla Prefettura per riesaminare il piano di sicurezza e chiedere l’autorizzazione ad abbattere le barriere costruite su via Cadorna. Ovviamente, su questo aspetto dovremo attenerci a quanto verrà disposto. Dall’anno dell’inaugurazione non sono mai stati fatti interventi di ristrutturazione di questa entità.

Sulle tempistiche l'Assessore ha specificato che è difficile  fare previsioni perché gli step da affrontare sono ancora tanti ma entro il 31 ottobre dovrà essere formalizzata la richiesta alla Regione poi il fondo strategico regionale dovrà deliberare il finanziamento indicativamente entro la metà dell'estate 2026, il Comune dovrà garantire il cofinanziamento e poi indire la gara. L'obiettivo è entro l'autunno (ottobre-dicembre 2026) riuscire ad aprire il cantiere con indicativi 9 mesi di lavoro e l'inaugurazione del'l’impianto ristrutturato per la stagione 2027-2028.

Se nei mesi scorsi sembrava che il Savona Calcio potesse intervenire direttamente per il rifacimento del manto (si era parlato di una somma che si aggirava sui 400mila euro), questa ipotesi sarebbe venuta meno.

"Come già detto, l’investimento verrà realizzato tutto con fondi pubblici. Io ho sempre riconosciuto all’attuale dirigenza del Savona di avere restituito dignità al nome della società, di aver sostenuto lo sforzo per riprendere il marchio e di aver avviato la ricostruzione del settore giovanile. Purtroppo però, va rilevato che non è previsto nessun investimento sullo stadio da parte del Savona calcio che alla fine ha deciso di orientare altrove i propri sforzi. Ovviamente non discuto le scelte di investimento, ma se leggo sui giornali che la società vuole tornare a casa sua e che per questo vuole investire sullo stadio, non posso non dire che nessuna azione è stata compiuta dalla società in questo senso. Va detto con forza, altrimenti passa l’immagine che tutti siano pronti ad investire sullo stadio meno che l’Amministrazione. Invece, con mio rammarico, al momento è il contrario. Indipendentemente dal tema della gestione quindi, possiamo dire che certamente alla fine di questo percorso il Savona tornerà a giocare al Bacigalupo, ma senza prevedere di investire una lira su casa sua" conclude Francesco Rossello.

Luciano Parodi

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