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Calcio | 17 ottobre 2016, 14:41

Calcio, Giribone si congeda dalla panchina gialloblu: “Continuerò a tifare Cairese”

L’ormai ex allenatore lascia dispiaciuto, seppur consapevole di aver dato il massimo, e confida:“ Forse, dopo la retrocessione non sarei dovuto rimanere”.

Calcio, Giribone si congeda dalla panchina gialloblu: “Continuerò a tifare Cairese”

No, non è stato il solito lunedì per Matteo Giribone. Dopo la pesante batosta patita dalla sua Cairese in quel di Pietra Ligure, all'allenatore valbormidese è stato comunicato l'esonero: una notizia che ormai era nell'aria e che lo stesso Giribone, da vecchio uomo di calcio, si aspettava. Nonostante ciò però, l'ex attaccante è intervenuto ai nostri microfoni congedandosi così pubblicamente dai colori gialloblu.

Mister, è arrivata l'ufficialità dell'esonero. Come si sente?

"Dispiaciuto, ma estremamente tranquillo perché so di aver dato il massimo per cui ho la coscienza a posto. Purtroppo ieri c'è stata una brutta figura, ci sta dunque la decisione presa dalla società: sono nel calcio da anni, so che possono succedere queste cose".

Ecco, la partita di ieri. Un tracollo pesante.

"Inaspettato. Venivamo da due belle vittorie in campionato".

Cosa è mancato alla squadra?

"Innanzitutto, ci tengo a precisare una cosa: non ho avuto problemi con i giocatori e di ciò sono certo visti anche i tanti messaggi e le telefonate che mi stanno arrivando in queste ore proprio dai ragazzi. Il problema della Cairese purtroppo è stata la mancanza di personalità, una lacuna che alcuni giocatori mostrano ormai da un po' di anni: ieri dopo i primi venti, venticinque minuti potevamo essere uno o due a zero e con loro magari in dieci. Preso il primo gol invece, ci siamo sfasciati".

Anche con la società nessun problema?

"Anche con loro nessun problema. Anzi, li ringrazio per la possibilità che mi hanno concesso dopo la retrocessione delle scorso anno, nove società su dieci avrebbero cambiato. Forse l'errore è stato mio, ma dettato più dal cuore che dalla testa: non sarei dovuto rimanere. Quando un allenatore, oltretutto del posto, rimane dopo una retrocessione e ovvio che alla prima difficoltà non venga più perdonato. Nei miei confronti non poteva esserci la fiducia che ci sarebbe stata con un altro allenatore, magari reduce da una buona stagione. A questo però ci dovevo pensare prima, già l'anno scorso dissi al vice presidente Bertone che avrei lasciato in caso di salvezza, volevo andarmene lasciando un bel ricordo ma così non è stato".

Adesso cosa ci sarà nel suo futuro?

"Sicuramente continuerò a tifare Cairese. Sono nato a Cairo, ho giocato qui e ho una certa storia con questa maglia, chi mi conosce sa che non sto pronunciando frasi di circostanza. Di certo non andrò a vedere le partite perché non voglio alimentare voci false, ma tiferò per la Cairese e sarò felice se le vincerà tutte. Per il resto, coglierò l'occasione per dedicare più tempo alla mia famiglia".

Roberto Vassallo

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