Intervista a Bruno Zanoni, showman del ciclismo

Se non avesse deciso,una volta attaccata la bici al chiodo, di dedicarsi all'attività alberghiera, Bruno Zanoni, ex corridore professionista, si sarebbe dedicato, e con successo, alla carriera televisiva di commentatore di ciclismo in televisione e sicuramente, nel giro di poco tempo, gli sarebbe stato affidato il ruolo di conduttore di qualche talk, magari insieme ad un'avvenente valletta. Chi non conosceva questa dote dell'ex corridore professionista se ne sarà reso conto alla cerimonia di presentazione della tappa del Giro d'Italia avvenuta all'Ambra di Albenga. Chi non era presente quella serata avrà adesso tempo di rimediare grazie ad un talk show organizzato dal Bar Matteotti di Albenga lunedi prossimo alle 19, nell'ambito delle manifestazioni che precedono la tappa del 10 maggio. Afferma Zanoni: <Sono così da ragazzo, mi piace scherzare, ironizzare sul ciclismo e sulla mia persona. Insomma non mi prendo molto sul serio>. Molti, se non tutti, lo ricordano per aver indossato la maglia nera al Giro d'Italia, negli anni '70: <Sapeste quante lotte per arrivare ultimo. Più estenuante che difendere la maglia rosa. Ma devo dire che sono stato bravo a conquistarla. Del resto, con la mia forma atletica, non facevo molta fatica>. Pochi sanno che invece Bruno ha ottenuto vittorie e piazzamenti di prestigio, anche a livello internazionale: <Quando mi sono imposto nella tappa del Giro ad Assisi un paio di validi professionisti mi sono venuti a trovare dicendomi: "Se vinci anche tu, allora il ciclismo è messo male, meglio ritirarsi>. Bruno si allena ancor oggi, ma pure in questo trova modo di riderci sopra: <Faccio sempre più fatica, tanto che dico alla mia ombra di precedermi in cima alla salita. E poi, ultimamente, ho capito che devo smetterla: l'altro giorno, tanto andavo lento, un cane è riuscito a farmi la pipì sulla ruota posteriore>