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Calcio | 09 luglio 2018, 17:25

Genoa in Serie A: cosa dobbiamo aspettarci

Il ritorno del Genoa in Serie A dopo un solo anno di purgatorio in B, e per giunta in contemporanea con la retrocessione della Samp, ha reso euforici i tifosi del Grifone che adesso si aspettano di vivere un’annata da protagonisti della massima serie, lontani dalle angosce delle ultime stagioni della gestione Preziosi.

Genoa in Serie A: cosa dobbiamo aspettarci

Il ritorno del Genoa in Serie A dopo un solo anno di purgatorio in B, e per giunta in contemporanea con la retrocessione della Samp, ha reso euforici i tifosi del Grifone che adesso si aspettano di vivere un’annata da protagonisti della massima serie, lontani dalle angosce delle ultime stagioni della gestione Preziosi. Nulla di clamoroso, si intende: nessuno pretende un piazzamento Champions, ma quanto meno un campionato tranquillo e la possibilità di prendersi qualche soddisfazione. In stile Monza dell’ultima Serie A, per intenderci. Riuscirà la società del presidente Zangrillo a regalare ai tifosi un Genoa di questo calibro?

Il fondo americano 777Partners, proprietario del Genoa dal settembre del 2021, l’aveva promesso: la rovinosa retrocessione in B arrivata al termine di quella stagione, segnata anche da alcuni errori di inesperienza della nuova società (a cominciare dagli eccentrici ingaggi di Shevchenko e Blessin, bravi allenatori ma inadatti a centrare il difficilissimo traguardo della salvezza), sarebbe stata riscattata con una pronta risalita nella massima serie, e così è stato. Non è stata però una passeggiata perché il Frosinone ha quasi subito prenotato uno dei due soli posti che dava l’accesso diretto alla Serie A, mentre per l’altro piazzamento i rossoblu hanno dovuto lottare quasi fino alla fine con il Bari, piazzando l’allungo vincente solamente a poche giornate dal termine. Decisivo, probabilmente, il cambio della guida tecnica prima della fine del girone d’andata dal poco concreto Blessin ad Alberto Gilardino, proveniente dalla squadra primavera, che nonostante la poca esperienza come allenatore ha stupito tutti per determinazione e pragmatismo. Il Genoa ha chiuso il campionato di Serie B al secondo posto con 73 punti in 38 partite, frutto di 21 vittorie, 11 pareggi e sole 6 sconfitte, 53 gol fatti e 28 subiti. Capocannoniere l’islandese Gudmundsson con 11 gol.

Adesso però si fa sul serio e la squadra che ha ottenuto il salto di categoria non basta da sola a garantire un campionato di Serie A da centro classifica, come chiedono i tifosi e come prevedono le prime quote delle scommesse online, che pronosticano per il Genoa una salvezza senza patemi. Il primo tassello è stato messo con la conferma di mister Gilardino, che adesso avrà modo di mostrare le sue qualità anche nel massimo campionato. Il tecnico biellese punterà nuovamente sul modulo 3-5-2 per dare solidità alla squadra, all’insegna del primo non prenderle. Tattica che in B ha funzionato alla grande (appena 15 i gol subiti nelle 23 partite con Gilardino allenatore, 6 dei quali a promozione acquisita) e che potrebbe dare i suoi frutti anche in A.

Non è facile però capire come e quanto si rafforzerà il Genoa. L’idea della società è quella di allestire una rosa competitiva per la Serie A, senza però fare follie. Un Genoa forte ma allo stesso tempo ‘sostenibile’, tenendo sempre a posto i conti, come del resto è nella filosofia di 777Partners. Ciò si traduce nella conferma dello ‘zoccolo duro’ della squadra che ha vinto in B, con l’inserimento di alcune pedine più esperte nei ruoli fondamentali. Ovviamente per rinforzarsi c’è tempo fino al 31 agosto, anzi i migliori affari spesso si fanno proprio a fine calciomercato ingaggiando a costi accettabili gli esuberi delle big. Tuttavia la società spera di consegnare a Gilardino almeno una buona parte della nuova rosa già per il ritiro precampionato di Moena, che inizia il 10 luglio.

Ma chi resta e chi potrebbe arrivare? Partiamo dalle conferme che, salvo improvvise giravolte, dovrebbero riguardare Martinez, Bani, Dragusin, Vogliacco, Badelj, Sturaro, forse Strootman, Gudmundsson e Puscas. Difficilmente rimarrà Coda che in Serie B ha molti estimatori, da bomber di categoria qual è, mentre come sappiamo il capitano Andrea Criscito ha dato l’addio al calcio. Per gli altri si vedrà. C’è per esempio da affrontare il discorso Matturro: il talento uruguaiano è stato poco utilizzato in B da Gilardino ma ha brillato ai mondiali Under 20, vinti proprio dalla sua nazionale in finale contro l’Italia. La società deve dunque scegliere se aspettare la sua esplosione o monetizzare il momento con una proficua cessione. Sul fronte acquisti, quelli da non fallire assolutamente sono gli attaccanti, che devono garantire i gol necessari per un campionato tranquillo. Si fanno tanti nomi, il più suggestivo è sicuramente quello di Krzysztof Piatek, esploso proprio nel Genoa cinque stagioni fa con 15 gol in 21 partite tra campionato e Coppa Italia, prima di essere ceduto al Milan nel mercato di gennaio per la cifra monstre di 35 milioni + bonus. E poi il polacco è di proprietà dell’Hertha Berlino, altro club controllato da 777Partners, circostanza che faciliterebbe il trasferimento. Tuttavia Pjatek andato via dal Genoa ha fatto molto poco, e numeri alla mano non sembrerebbe il bomber da 12/15 gol che il Grifone deve cercare.

In attesa di definire acquisti e cessioni, la stagione 2023-24 del Genoa, quella del grande ritorno in Serie A, prende ufficialmente il via il 10 luglio con il ritiro di Moena, in Val di Fassa, sulle Dolomiti, dove i Grifoni si fermeranno fino al 25 luglio. Terminata questa prima fase di preparazione i rossoblu faranno ritorno a Pegli per completare a casa l’avvicinamento al via ufficiale della nuova stagione, previsto attorno a Ferragosto a Marassi con il primo turno di Coppa Italia.

Naturalmente per fare un grande campionato di Serie A sarà decisivo l’apporto della tifoseria genoana, tornata a riempire con entusiasmo le gradinate del Ferraris dopo aver definitivamente archiviato gli ultimi anni della gestione Preziosi che avevano depresso l’ambiente. Nel corso della stagione appena conclusasi, seppur in Serie B, il Genoa ha avuto un’ottima media spettatori di 25 940 persone, con punte di 33.000. E in Serie A si punta a fare ancora meglio, nonostante l’assenza del derby che esclude un sicuro sold out. L’obiettivo primario è fare il botto con la campagna abbonamenti, superando lo storico primato cittadino di 25.186 tessere che appartiene alla Sampdoria dell’anno post scudetto, stagione 1991-92. Impossibile? Beh, la base di partenza sono i 20.239 abbonamenti dell’anno scorso in B, immaginare un incremento di 5.000 sottoscrizioni non è un’eresia.

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