E' di sorpresa e di sgomento la prima reazione di Bruno Bruzzone, presidente dello Speranza, dopo il lungo elenco di squalifiche che ha colpito il club rossoverde nel corso del pomeriggio.
Staff tecnico e giocatori non sono stati esenti da sanzioni pesanti da parte del Giudice Sportivo, fino ad arrivare al culmine delle nove giornate inflitte al portiere Binello e all'attaccante Scarfò:
"A guardare quanto emerge dai referti sembra che lo Speranza sia una massa di criminali che passa le proprie domeniche a giocare a calcio.
Spiace, perchè ragazzi come Binello e Scarfò, sempre corretti nel corso della loro carriera, sono apparsi come giocatori e persone di scarso valore, quando ciò non è assolutamente vero. Per quanto concerne invece Cesari, il giocatore è stato espulso per un diverbio avvenuto con un giocatore della Veloce, seppur a pagarne le conseguenze sia stato esclusivamente il nostro difensore.
Tutto l'atteggiamento avuto dal direttore di gara nel corso della partita, esulando dall'episodio del rigore inesistente assegnato dalla Veloce nel recupero, non è stata però all'altezza di una partita federale: il derby non è mai una partita semplice da gestire, ma proprio per questo motivo servirebbero arbitri all'altezza per evitare che maturino situazioni spiacevoli.
Sinceramente - conclude Bruzzone - sono estremamente rammaricato per quanto avvenuto nelle ultime stagioni, non nascondo di avere la percezione che, verso il nostro club, ci sia un clima quasi persecutorio".














