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Altri sport | 10 aprile 2020, 23:00

Marijuana legale e hashish per ogni gusto: tra tradizione e innovazione

Usati spesso come sinonimi, hashish e marijuana legale sono in realtà due prodotti molto diversi

Marijuana legale e hashish per ogni gusto: tra tradizione e innovazione

Usati spesso come sinonimi, hashish e marijuana legale sono in realtà due prodotti molto diversi, per il modo in cui si ricavano dalla pianta di cannabis ad alto contenuto di CBD o cannabidiolo e, di conseguenza, per l’aspetto e la consistenza in cui si presentano nonché per la loro composizione chimica. A grandi linee la marijuana legale sono le infiorescenze della pianta di canapa, mentre l’hashish i tricomi ricchi di resina e i pollini, ma si possono avere informazioni più dettagliate leggendo questo articolo. La differente derivazione è la causa per cui l’hashish ha una concentrazione di sostanze molto più alta della marijuana, sia in THC che in CBD. Quella legale, però, ha il THC sotto i limiti di legge e una particolarmente alta percentuale di CBD.

All’interno di queste macro categorie c’è un intero mondo da scoprire: tipologie di piante differenti con infiorescenze di così tanti colori e sapori che è un piacere per gli occhi e per il gusto. Tra gli hashish le diverse tradizioni di preparazione, che corrispondo a sfumature e malleabilità che variano da tipologia a tipologia, sono delle storie che valgono la pena di essere raccontate.

- Le diverse sfumature di hashih e il loro motivo

Il termine hashish proviene dal Medio Oriente, area che insieme a quella del nord Africa a in particolare del Marocco, vanta una lunga tradizione di lavorazione della cannabis per estrarne la resina e i pollini che compongono l’hashish. Condividono inoltre il metodo con cui ricavare il prodotto della pianta di cannabis: in questi paesi l’hashish viene ricavato attraverso la tecnica della sbattitura della pianta essiccata. Il processo inizia quindi con il taglio delle piante, le quali, una volta essiccate vengono sbattute in una stanza chiusa o in una busta di plastica, per raccogliere poi le parti utili e lavorarle, molto spesso a mano. Questo tipo di hashish ha una consistenza più friabile e una colorazione più chiara di altre, in ragione anche dei possibili residui vegetali che rimangono nella resina e nei pollini con questo tipo di procedimento. Di questi, il più pregiato è il Bourbouka, che viene lavorato a mano e si presenta come una polvere giallastra, con delle sfumature di marrone chiaro.

Più scuri e dalla consistenza più densa e corposa, molto frequentemente in forma di palline, le diverse tipologie di hashish che vengono dall’India, Pakistan e dalle regioni del Nepal, che ricavano il prodotto solitamente dalle piante che si trovano sull’Himalaya attraverso, invece, lo sfregamento delle piante, che, al contrario di ciò che accade nei paesi africani e mediorientali, non vengono precedentemente tagliate. Si ottiene così un hashish di qualità più elevata, ma con un dispendio di risorse e di energie molto più elevato. Considerando infatti che il rapporto piante/hashish ricavato è di circa 100 a 1, ben si comprende come per estrarre manualmente una quantità sufficiente di hashish serva consistente manodopera e una quantità di piante di cannabis molto elevate. Un esempio molto rinomato e apprezzato della regione indo-himalayana è il Charas, scurissimo fuori e color cioccolato all’interno.

Le differenze non finiscono qui, perché all’interno delle tipologie innanzi descritte esistono varietà differenti per sapore e per consistenza. Se lo Skuff ha un sapore di menta ed un colore verdastro per i residui di vegetazione, l’Afgano ha un rivestimento scurissimo e l’interno rosso, come il Libanese giallo, che però fuori è giallognolo con sfumature di verde.

- Sativa, Indica o Ruderalis: la marijuana

Per quanto invece riguarda la marijuana, le tre grandi famiglie di questa specie vegetale sono: indica, sativa e Ruderalis. Quella legale, però, è solo di tipo sativo, un tipo di pianta che si sviluppa soprattutto in altezza e che presente delle foglie allungate, che viene coltivata prevalentemente in luoghi aperti e in zone dal clima caldo come per esempio la Tailandia.

Diversamente, la sativa è più adatta alle colture indoor, essendo una pianta più bassa e cespugliosa, con quelle foglie grandi che ormai costituiscono il simbolo della pianta di marijuana. Queste crescono e fioriscono anche più velocemente delle piante sative ed hanno un livello di THC solitamente più alto rispetto a queste.

Infine, la varietà Ruderalis, molto particolare e interessante. Essa cresce spontaneamente in Siberia, quindi è abituata a climi freddi e a crescere sfruttando le poche ore di luce di quei luoghi, soprattutto in inverno. Essa ha un bassissimo livello di THC normalmente, anche se viene spesso ibridata per alzarne il livello, ma soprattutto le ibridazioni sono state fatte per dar vita a delle piante più resistenti, che fossero indipendenti dalla quantità di luce che ricevono e dl passare delle stagioni.

Non è possibile davvero annoiarsi nello studio delle diverse varietà di hashish e cannabis legale. L’hashish per la sua storia e quella del suo nome avvolta nel mistero, nonché per quelle affascinanti tradizioni di lavorazione, che ci fanno riflettere su quanto lavoro ci possa essere dietro a un prodotto del genere.

Dall’altra parte la marijuana legale, che ci stupisce con ibridazione nuove e sorprendenti, che vanno a costituire un mondo che è in continuo aggiornamento e mutamento. Specie di semi nuovi per cercare di facilitare la coltivazione e piante differenti si affacciano sul mercato per proporre sapori, aromi e colori mai visti prima.





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