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Calcio | 21 gennaio 2022, 21:04

Calcio, Albenga. Finalmente squarci di sereno per gli ingauni e la famiglia Colla: "Svolta in positivo a breve. Il futuro? Ragioneremo se continuare a impegnarci in questa piazza"

"L'agroalimentare sarà il nuovo core business. Io un reietto? L'aggettivo è appropriato, ora cerco solo serenità per me e la mia famiglia"

Calcio, Albenga. Finalmente squarci di sereno per gli ingauni e la famiglia Colla: "Svolta in positivo a breve. Il futuro? Ragioneremo se continuare a impegnarci in questa piazza"

Dopo quasi sei mesi di silenzio e dall'ultima intervista rilasciata al nostro quotidiano online, Gian Piero Colla, patron dell'Albenga, è tornato a parlare davanti ai microfoni.

Con grande schiettezza Colla, l'estate scorsa, aveva anticipato i problemi a cui sarebbe andata incontro la società bianconera, seppur i primi spiragli di sereno sembrano finalmente filtrare.

 

Situazione del barometro? Sereno, variabile, nuvoloso?

"Crediamo sia fortunatamente sereno. Domani sarà una giornata importante con la sentenza su Mbf. Quanto preconizzato nel nostro esposto di fatto poi si è andato  puntualmente a verificare. Non serviva essere un oracolo per capire come si sarebbe dipanata la situazione: il quadro è stato fin da subito chiaro, come testimonia la documentazione che abbiamo presentato e depositato.

Con il Covid abbiamo vissuto un momento di difficoltà che ci ha spiazzato, ma altre operazioni sono andate finalmente a termine".

 

Tutta la filiera dell'auto sta vivendo scossoni epocali.

"Posso parlare della filiera francese, per esperienza diretta. Un settore che di fatto ha perso la metà del proprio tessuto. Si sono vissute situazioni grottesche, con società sostenute dallo Stato in maniera importante e poi liquidate. Probabilmente continuerò ad avere dei problemi, ma ho dovuto farmi forza con gli elementi del diritto. MBF era un'azienda da salvaguardare, in dodici anni abbiamo fatto investimenti e preservato posti di lavoro, dico questo senza paura di esser smentito. Con la mia malattia non ho però avuto modo di difendere tutto questo".

 

Il nuovo core business?

"Il settore agroalimentare. E' un percorso che abbiamo costruito negli anni e iniziamo ad avere i primi riscontri concreti".

 

Cosa si prova a passare dai bagni di folla per la promozione in C dell'Albissola ad essere considerato una sorta di reietto?

"Reietto è un aggettivo che trovo appropriato. Probabilmente la promozione in C ha dato fastidio a tanti. La terza serie è un obiettivo che in molti si sono prefissati nel territorio ma poi a raggiungerlo ci siamo riusciti noi. Ad Albenga si sono rincorso tante voci che hanno anche penalizzato le attività commerciali che hanno avvato i nostri ragazzi, ma devo dire per onestà intellettuale che abbiamo trovato conforto e sostegno anche da tante persone, a partire da Cesare Cometto, anche le più inaspettate. 

Altre figure che abbiamo sempre aiutato, tolto qualche caso, ci hanno girato invece le spalle. Non è stato piacevole".

 

Il futuro ad Albenga? Il rapporto con la città viaggia tra luci ed ombre.

"Quando siamo arrivati la situazione non era rosea, va però fatto tanto di cappello a chi ha mandato avanti la società, ma abbiamo allestito una squadra competitiva. Resta il rammarico per una stagione interrotta e che avrebbe potuto concludersi in altro modo, ma poi è subentrato il Covid e ha sparigliato tutte le carte.

L'anno scorso è stato particolarmente difficile, il che ci ha spinto a ripartire di fatto con un nuovo progetto tecnico. Abbiamo vissuto stagioni comunque serene, senza essere mai coinvolti nella lotta per non retrocedere. Per una piazza come questa penso sia importante.

Il futuro? Dobbiamo sederci e ragionare bene cosa fare a fine campionato. Non abbiamo la concessione dello stadio, che ci avrebbe permesso di accedere ai finanziamenti per migliorarlo e contiamo solo 22 abbonati. Forse i risultati passati hanno creato molte aspettative, ma confesso di essere rimasto sorpreso da determinati malumori: un ragionamento sul futuro va affrontato con serenità. La svolta arriverà a giorni, non tra mesi, ma non possiamo essere considerati la gallina dalle uova d'oro, il calcio non funziona così.

Ci tengo comunque a ringraziare tutto il gruppo squadra, composto da ragazzi veramente eccezionali, pronti anche ad aspettare quanto dovuto. Mi risulta che diverse società abbiano vissuto o stiano vivendo momenti peggiori del nostro, ma il sottoscritto deve sempre far notizia. Le cose per noi cambieranno però in tempi brevi, molto brevi...".

 

Ora cosa prevale? La voglia di rivalsa o il senso di frustrazione?

"Rivalsa da chi? Chiedo solo un po' di serenità per me e per la mia famiglia. Una sana normalità imprenditoriale, pur in una congiuntura complessa, e lo ripeto: tanta serenità.

Il Covid ha lasciato strascichi fisici al sottoscritto non indifferenti, ma la cosa che più mi rattrista e aver causato dolore e preoccupazioni a mia moglie Claudia. Questa malattia non mi ha permesso di difendere i miei interessi e soprattutto quelli dei miei cari, ma le cose miglioreranno a breve, questa è una certezza".

Lorenzo Tortarolo

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