Parlando con Vincenzo Sgambato si ha subito l'impressione di porsi di fronte a un ragazzo calcisticamente di qualità. Non solo tecnicamente, complice il curriculum che lo ha visto militare in squadre come Benevento, Foggia e Gavorrano, ma anche per l'attenzione e la misura con le quali soppesare parola per parola.
Qual che è certo è che il difensore ha già riposto nel cassetto dei ricordi la disavventura burocratica che di fatto stava per impedire il suo passaggio al Finale: un "vulnus" causato dal Ponsacco, avversario di giornata domenica al Borel.
Vincenzo, ce ne sono volute di settimane prima di veder arrivare il via libera...
"E' andata proprio così, ma fortunatamente il lieto fine è arrivato. Bisognava solamente rimanere sereni, tutto qua, ora però è giusto concentrarsi esclusivamente sul rettangolo verde".
L'impatto sulla squadra è stato a dir poco positivo, complice la vittoria nel derby con l'Argentina.
"Abbiamo disputato tutti una buona gara, figlia del'impegno comune nel corso della settimana. Questa è una squadra che ha dei valori estremamente interessanti e un mister motivatissimo nel far bene come Buttu: milito nella categoria da un po' di anni e credo che a Finale ci siano tutte le componenti per poter lavorare al meglio".
Il campionato per l'ennesima volta si prospetta estremamente equilibrato, con una miriade di squadre a sette punti. Da che prospettiva preferisci vedere il Finale, come quarto oppure sestultimo?
"Credo che la risposta - sorride - sia piuttosto scontata. La Serie D è così: tanti pareggi e vittorie di misura creano sempre una classifica estremamente corta dove sono necessari pochi filotti, positivi o negativi, per passare da un estremo all'altro della graduatoria. Quello che possiamo fare noi è rimanere sereni, concentrandoci sul nostro percorso".
La gara di domenica si delinea come il classico match dove si ha poco da guadagnare e tutto da perdere: il Ponsacco non ha ancora vinto e ha cambiato in settimana il tecnico.
"Mi lego alla risposta precedente: dobbiamo guardare esclusivamente a noi stessi, senza lasciarci coinvolgere da eventuali distrazioni. Siamo noi gli artefici del nostro destino e l'intera squadra sta lavorando al massimo delle proprie potenzialità per farsi trovare pronta in ogni elemento".














