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Calcio | 08 ottobre 2019, 19:40

Calcio, caso maglie Legea. Le società savonesi esprimono tutto il loro disappunto: "Una grave mancanza di sensibilità verso le nostre realtà"

Nel mirino, una decisione reputata paradossale e le affermazioni di Nicchi

Calcio, caso maglie Legea. Le società savonesi esprimono tutto il loro disappunto: "Una grave mancanza di sensibilità verso le nostre realtà"

Il giallo delle maglie degli arbitri continua a far discutere. Se il presentarsi con una sola divisa, tra l'altro di un colore abbastanza comune, aveva fatto storcere il naso a molti, le dichiarazioni di Nicchi prima, che ha invitato le società ad acquistare una muta Legea di colore diverso e di prestarla alla terna per i novanta minuti di gioco, e della Legea poi, con un vago "Pronti a collaborare per trovare una soluzione", non hanno fatto altro che gettare benzina sul fuoco.

Naturalmente, le società che hanno tra i colori sociali il giallo sono i soggetti che hanno risentito di questa scelta. I sodalizi del comprensorio savonese, praticamente all'unisono, non soltanto sottolineano come fosse più funzionale il vecchio sistema, con gli arbitri dotati di casacche di vari colori, ma anche come sollecitare l'acquisto in proprio delle divise per i direttori di gara sia stata una mancanza di sensibilità nei confronti di realtà che già si sobbarcano costi non indifferenti.

"Facciamo già tanti sacrifici per mandare avanti la società. Provvedere anche alle divise arbitrali sarebbe il colmo", esordisce Antonio Vitiello, veterano della Letimbro, squadra attualmente in Prima Categoria. "Oltre al lato economico, non è bello per una società, seppur piccola, rinunciare ai propri colori e a divise realizzate con loghi degli sponsor", conclude.

Medesimi concetti espressi dal dirigente del Celle Enrico Bruno a margine dell'incontro casalingo contro il Bragno: "Anche se i nostri avversari erano in verde, non abbiamo potuto indossare la divisa casalinga, e siamo scesi in campo in bianco. Stesso problema con la squadra juniores. In pratica, le divise acquistate nel tempo di colore giallo sono ormai inutili".

Gli fa eco la dirigenza della giallonera Aurora Calcio"Da tempo avevamo scelto la muta, questo fatto ci ha creato non pochi malumori. Reputiamo grottesco non poter utilizzare i nostri colori per una scelta discutibile della classe arbitrale. Sarebbero bastati un paio di colori per risolvere la faccenda"

Anche i cugini della Cairese non hanno accolto di buon grado la decisione dei vertici arbitrali, come emerge dalle parole del direttore generale Franz Laoretti: "C'è grande rammarico. Si tratta di una mancanza di sensibilità del mondo arbitrale nei confronti delle società. L'ennesima occasione persa". Commento lapidario che però non difetta di argomentazione: "Le società pagano già per avere gli arbitri. Perché chiedere un ulteriore sforzo? Quest'anno abbiamo dovuto giocare con maglie vecchie. Cosa devono dire le società agli sponsor che hanno pagato per vedere i loghi sulle divise? Gli arbitri stessi si trovano in difficoltà. E poi di quante taglie comprare le maglie?".

Il dirigente della Cairese evidenzia poi come il problema si moltiplichi in virtù delle leve giovanili. A questo proposito, anche il presidente dell'Alassio FC Fabrizio Vincenzi esprime il suo rammarico: "Siamo stati costretti a far fare altre maglie. Quelle verde fluorescente e quelle gialle non sono più utilizzabili. Una decisione fuori dal mondo, che colpisce soprattutto ma non solo chi ha numerose leve oltre la prima squadra".

 

 

Michael Traman

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