/ Calcio

Calcio | 27 febbraio 2014, 14:55

Calcio, caso Camporosso - Legino: emessa la sentenza, cinque anni di squalifica per Antonio Carbone

Un pugno al volto e un calcio all'addome al direttore di gara, questi gli avvenimenti ricostruiti nel referto arbitrale. Al Legino la vittoria a tavolino dell'incontro

Calcio, caso Camporosso - Legino: emessa la sentenza, cinque anni di squalifica per Antonio Carbone

Squalifica di 5 anni per il giocatore del Camporosso Calcio (e sconfitta a tavolino per la squadra), Antonio Carbone che, domenica scorsa nell’intervallo della partita casalinga contro il Legino (dopo essere stato espulso a 10 minuti dalla fine della prima frazione, avrebbe colpito con un pugno il direttore di gara (Bonavita di Albenga).

Nel referto dell’arbitro, infatti, emerge che durante l'intervallo, all'ingresso nello spogliatoio del direttore di gara lo Carbone ha colpito l’arbitro con un forte pugno al volto, all'altezza dello zigomo sinistro, procurando forte dolore e fuoriuscita di sangue dal naso, facendolo urtare con la schiena contro il muro dello spogliatoio stesso. Successivamente, nonostante l'intervento del proprio dirigente addetto all'arbitro, Carbone ha colpito nuovamente il direttore di gara questa volta con un violento calcio all'addome. Al Pronto Soccorso dell'Ospedale S.M. di Misericordia di Albenga è stato diagnosticato all’arbitro un trauma zigomatico con sospetto emoseno e trauma contusivo epigastrico con prognosi di 20 giorni.

Il giudice sportivo parla di “sconsiderata condotta posta in essere dal calciatore, evidentemente, con la coscienza di mettere a repentaglio l'incolumità fisica dell'arbitro. E’ di estrema gravità e pericolosità e, per la sua modalità di esecuzione, desta particolare allarme sociale nel mondo calcistico. Considerato che per poter determinare la sanzione ritenuta equa ed appropriata in relazione al comportamento di cui si è reso tristemente protagonista il giocatore – prosegue il Giudice Sportivo - occorre ora analizzare il pericoloso gesto d'impeto al fine di poter valutare la particolare gravità e pericolosità della summenzionata condotta violenta, connotata da dolo intenzionale ed in assoluto contrasto con il rispetto dell'integrità fisica altrui e dello stesso bene della vita che trovano sempre ampia tutela nell'ordinamento sportivo nazionale, che è bene sottolinearlo, è di natura settoriale e di diretta derivazione dell'ordinamento generale dello Stato con tutte le conseguenze logico-giuridiche che ne conseguono. E' evidente, dunque, come il giocatore del Camporosso abbia agito senza che vi fosse alcun rapporto di funzionalità con il gioco, addirittura, quando l'arbitro aveva già raggiunto gli spogliatoi. Ne consegue che nella fattispecie la gara sportiva ha rappresentato la mera occasione per cagionare l'evento lesivo”.

“Ritenuto comunque che il predetto calciatore nelle passate stagioni sportive, disputate nei campionati Liguri, non ha mai riportato squalifiche per comportamenti violenti o comunque tali da far emergere una personalità incline alla violenza, per cui in considerazione della funzione rieducativa della pena finalizzata al reinserimento sociale e soprattutto della mancanza di precedenti specifici si ritiene di non applicare l'ulteriore sanzione della preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc (in pratica non viene squalificato a vita). Il Giudice Sportivo ha così squalificato Antonio Carbone fino al 27 febbraio 2019 ed ha inflitto la sconfitta a tavolino al Camporosso (0-3).

redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium