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Calcio | 29 maggio 2018, 19:00

FCD Borghetto 1968: dove l’erba è verde per tutti

FCD Borghetto 1968: dove l’erba è verde per tutti

Quando il calcio incontra la solidarietà sono molte le emozioni che colpiscono l'essere umano. Proprio pochi giorni fa, sabato scorso per la precisione, l'FBC Borghetto ha vissuto uno di questi momenti, all'insegna del divertimento con alcuni ragazzi provenienti da Chernobyl.

E non c'è nulla di meglio delle parole di chi ha vissuto la giornata, come il vice presidente del sodalizio amaranto Antonio Bianco, per raccontare l'incontro:

"Sai descrivere un sorriso? Io no, ho realizzato questa mia incapacità proprio ieri, quando in mezzo a ragazzi e adulti con abilità diverse, cercavo di percepire le emozioni che si provano nello stare insieme in un determinato contesto.

Il contesto è questo: un campo da calcio in erba naturale, una società sportiva L’FCD Borghetto 1968 con i suoi ragazzi, i suoi istruttori, i suoi dirigenti, e poi loro, una quarantina di ragazzi e ragazze provenienti da Chernobyl ed i loro accompagnatori dell’Unitalsi.

Un mondo di giganti, quello di chi fa qualcosa per gli altri in modo gratuito, soprattutto quando gli altri presentano necessità che qualcuno deve soddisfare per poter vivere una vita dignitosa. I giganti ovviamente sono gli operatori dell’Unitalsi, noi semplici comparse di un giorno ricco di emozioni e crescita collettiva.

E così, quasi per caso che si è venuta a creare questa opportunità, questa idea nel portare su un campo da calcio dove le proprietà motorie, condizionali e intellettive sono richieste ai massimi livelli, un gruppo di persone le cui abilità, invece, sono state offese da un mondo avaro di bene e prono al profitto. Ciò che ne è scaturito è stato un mix fantastico, dove ogni ragazzo nostro tesserato ha preso in custodia un altro ragazzo proveniente da quella realtà, per poter giocare insieme, diluendo le proprie abilità con le loro e gioendo insieme per ogni calcio dato al pallone, poco importa l’esito del gesto tecnico. 

Le attività sono state le più diverse, passando da una partita giocata in uno spazio da noi delimitato, ad una divertentissima gara ai rigori, ad un torello auto organizzato tra i nostri ragazzi e i loro.

Non poteva mancare la ricca merenda finale, resa possibile grazie al prezioso lavoro delle mamme dei nostri ragazzi sempre pronte a sfornare torte e leccornie di ogni tipo.

Dicevo, sai descrivere un sorriso? Io no, però ne ho incontrati molti ieri, tra il centinaio di volti che ho avuto la gioia di incrociare, adulti e giovani, genitori e figli, parenti e amici, operatori e dirigenti, istruttori e calciatori, assessori e assessori, il tema dominate era il sorriso, frutto della consapevolezza di stare nel posto giusto, al momento giusto, con le persone giuste".

c.s.

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