L'aumentare del numero di contagi nell'ultima settimana con il conseguente coinvolgimento di alcuni tesserati appartenenti ai club dilettantistici, ha innescato profonde riflessioni all'interno di numerose società.
A rompere l'argine è stato l'Arenzano, con la lettera aperta dei propri giocatori pubblicata stamane, ma anche il Celle e per ultimo, in ordine temporale, il Legino.
Pochi minuti fa si è infatti conclusa una riunione particolarmente serrata al "Ruffinengo", come conferma il tecnico Fabio Tobia.
"C'è un evidente preoccupazione all'interno della squadra ed è condivisa anche dalla parte della dirigenza, dopo quanto è successo all'Arenzano. I casi stanno aumentando in maniera rapida e tra prime squadre e settori giovanili fatico a pensare che qualche club possa non venire a breve tempo coinvolto almeno da un contagio.
Le conseguenze sanitarie, ma anche lavorative, in caso di quarantena, possono rivelarsi pesanti e nei ragazzi abbiamo riscontrato una marcata apprensione, per i possibili risvolti che si possono generare.
In questo momento c'è molto in ballo e non riguarda ciò che avviene all'interno del rettangolo verde. Una riflessione serena penso che la Federazione e il movimento dilettantistico debbano avviarla, non mi sentirei infatti di condannare un giocatore che a stretto giro di posta decida di lasciare il borsone al campo".