Si è concluso domenica l’Haba Waba, il torneo internazionale di pallanuoto giovanile a Lignano Sabbiadoro, a cui la Rari Nantes Savona ha partecipato con una formazione Under 13 composta anche da numerosi atleti «sotto leva». La compagine savonese ha subito mostrato di non avere nessun timore reverenziale, giocando alla pari con tutte le avversarie, anche le più blasonate, e ha raggiunto la finale per la categoria bronzo.
Paolo Manzato, allenatore:
«È finita 7‑5 per gli avversari la finale per la categoria bronzo. Quasi riuscivamo a strappare un pareggio sul 6‑6: loro sono stati più bravi. Ma abbiamo dei ragazzi stupendi su cui lavorare e su cui costruire un settore che, secondo me, ha delle possibilità enormi. Giulio Sartorello, il responsabile tecnico del settore giovanile, sta facendo un lavoro fantastico. Io li ho presi in mano senza conoscerli, e abbiamo vissuto una settimana eccezionale che non scorderò per tutta la vita. Devo ringraziare la Rari per l’occasione che mi ha dato: spero un giorno di potermi dedicare a questo lavoro a tempo pieno. Questa non è un’avventura che passa e va, ma lascia il segno. Ringrazio con tutto il cuore la Rari Nantes, Alberto Angelini che mi ha scelto, il dirigente accompagnatore Paolo Canzilla, che ha condiviso con me questa avventura, i genitori e tutti coloro che ci hanno sostenuto».
La squadra della Rari Nantes Savona era composta, in rigoroso ordine alfabetico, da:
Pietro Beviacqua
Tommaso Bormida
Alessandro Canzilla
Leonardo Caramia
Michele De Candido
Emanuele Franco
Dennis Fornaro
Giovanni Gambino
Federico Pitzalis
Dante Remonato
Con loro in panchina l’allenatore Paolo Manzato e l’accompagnatore Paolo Canzilla.
Ma la squadra biancorossa non si è distinta solo per l’aspetto sportivo, bensì anche per il fair play, valore da sempre al centro della Rari. Nel corso del torneo la Rari ha incrociato sul suo cammino la formazione palestinese, purtroppo priva di alcuni giocatori a cui era stato negato il visto per venire in Italia. Altre squadre hanno prestato atleti a rotazione, affinché anche i piccoli palestinesi potessero disputare le partite. Quando la Rari ha affrontato questa formazione particolarmente indebolita, l’allenatore Manzato ha deciso di togliere dal campo i suoi giocatori più forti, per garantire un maggiore equilibrio in vasca e permettere ai giovani palestinesi di giocare la loro gara. I pallanuotisti biancorossi hanno compreso e condiviso con grande maturità la scelta del tecnico, disputando un incontro in cui il risultato è diventato davvero la cosa meno importante. I giovani giocatori savonese sono stati elogiati da arbitro e giuria per il loro comportamento e il fair play dimostrato, stringendo un’amicizia con la squadra palestinese che certamente resterà nei cuori di tutti.
È stata, quindi, un’edizione dell’Haba Waba che ha lasciato il segno, grazie agli atleti della Rari Nantes Savona e ai genitori che hanno compreso e sostenuto il progetto fino in fondo.
Alberto Angelini, direttore tecnico:
«Complimenti e un ringraziamento alla squadra, al tecnico e al dirigente per l’impegno, l’educazione e l’attaccamento ai colori che hanno dimostrato».














