Calcio, Caso Andora - Baia Alassio. Il club giallonero conferma il referto arbitrale: "Chi allena dev'essere un educatore, dovrebbe stare lontano dai campi per sempre"

Il comunicato della Baia Alassio:

"Non possiamo che esprimere la nostra costernazione per quanto è accaduto nel corso e alla fine della partita Area Calcio Andora e Baia Alassio Calcio: non lo abbiamo fatto prima per non influenzare in nessun modo il giudice e per non creare inutili polemiche.

Questa mattina, in rapida successione, abbiamo letto l'articolo del secolo xix, in cui l'allenatore della squadra avversaria invitava i dirigenti della Baia a farsi

delle domande, poi il comunicato ufficiale della Delegazione Provinciale di Savona in cui lo stesso allenatore veniva squalificato fino al 31/12/2021 perchè "Alla fine dell'incontro aggrediva un giocatore avversario a cui, nonostante venisse trattenuto da alcuni dirigenti, sferrava un forte pugno al viso" riportando la faccenda nei termini che conoscevamo.

Crediamo che chi allena i ragazzi in una società dilettantistica debba essere soprattutto e prima di tutto un EDUCATORE e prendere a pugni un ragazzo non ci sembra vada in questa direzione e tantomeno il cercare di sfuggire alle proprie responsabilità ribaltando la realtà dei fatti con interviste fuorvianti agli organi di informazione.

E' giusto che un adulto che si comporta in questa maniera resti lontano dai campi di calcio e gli suggeriremmo per sempre non solo fino al 31/12/2021.

Ci sembra invece eccessiva la squalifica fino al 30/10/2018 del giocatore aggredito perchè aver reagito all’aggressione subita per difendersi è stato interpretato come una reazione ingiustificata, siamo sicuri che gli organi di giustizia sportiva riesaminando il caso attenueranno la squalifica in modo che il ragazzo possa continuare a fare una sana attività sportiva.

IL DIRETTIVO

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