Il Comune di Albisola Superiore parteciperà all'avviso "Sport e Periferie 2025" della presidenza del Consiglio dei Ministri dipartimento per lo sport per la realizzazione di un nuovo campo da pallavolo nell'area dell'ex piscina coperta di Luceto.
La giunta comunale albisolese ha espresso la volonta di partecipare al bando richiedendo 1 milione e 500mila euro di finanziamento, 900mila euro invece dovranno essere stanziati dal Comune.
"E' intenzione dell’Ente proporre e presentare un progetto finalizzato al recupero e riutilizzo dell’edificio ex piscina comunale coperta in località Luceto con realizzazione di un campo da pallavolo con arrampicata artificiale, con lo scopo di ridurre i fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, di migliorare la qualità urbana e riqualificare il tessuto sociale e di incrementare la sicurezza urbana della località" viene spiegato nella delibera di giunta.
Il Comune nell'ottobre del 2021 aveva rinunciato al processo in Appello a Genova contro la società Gesta srl e aveva deciso di conferire 852mila euro all'azienda fallita. Nel giugno del 2004 la ditta aveva stipulato con l'amministrazione comunale due contratti di concessione: uno con il quale si impegnava a costruire una piscina coperta, oltre alle opere di sistemazione esterna e una sala polivalente a fronte del pagamento da parte del Comune, della somma di 2 milioni e 385mila euro; l'altro invece li impegnava a costruire una piscina scoperta.
Nel 2007, considerato lo stato di fermo dei lavori (arrivati fino al tetto) e ritenuto che Gesta fosse venuta meno nei requisiti necessari per la titolarità della concessione, il Comune aveva dichiarata decaduta la stessa per la costruzione e la gestione della piscina coperta e aveva deciso di risolvere il contratto.
Un anno dopo invece considerato il fallimento della società, aveva dichiarato la decadenza dalla concessione della piscina scoperta e anche in quel caso aveva deciso di rescindere il contratto. Se per la piscina coperta però i lavori non erano stati conclusi, per quella scoperta le opere erano state eseguite totalmente per 852mila euro.
A seguito però della risoluzione dei due contratti, la Curatela fallimentare di Gesta aveva richiesto il diritto ad ottenere il controvalore delle opere eseguite (852mila euro e 1 milione e mezzo per la piscina coperta), con il comune che si era opposto alle pretese perché secondo loro non era stato tenuto conto del contro credito maturato in capo all'amministrazione, rappresentato dal controvalore delle opere non eseguite, dai costi da sostenere per il completamento delle opere, dagli adeguamenti economici maturati per il ritardo e dai costi necessari per la demolizione, rimozione e smaltimento delle opere.
Da lì l'inizio del procedimento che però aveva visto condannato il comune al pagamento di 1 milione e 136mila euro. Successivamente l'amministrazione albisolese aveva fatto ricorso in Appello, che aveva poi però deciso di ritirare, effettuando la transazione per la ditta.
Per questo il Comune nel maggio del 2022 aveva comunicato a I.R.E. Spa (attuale soggetto responsabile del Patto Territoriale di Savona) ed al Ministero dello Sviluppo Economico, la conclusione dell’iter relativo al contenzioso ed aveva confermato la volontà di completare gli interventi effettuando una approfondita disamina ed un'ampia valutazione nel suo complesso, con la redazione di un nuovo progetto di completamento delle infrastrutture, valutando ogni soluzione possibile e sostenibile utile per raggiungere gli obiettivi del finanziamento ancora da acquisire.
Nel dicembre del 2022 poi era stato affidato allo studio Armellino&Poggi la redazione dello studio di fattibilità. Il progettista aveva proposto due ipotesi progettuali: la realizzazione di un campo da pallavolo con annessi servizi; la realizzazione di un bike park e annessi servizi. In aggiunta ad entrambe le soluzioni era stata anche ipotizzata la realizzazione di una palestra artificiale per l'attività di arrampicata.
Il primo progetto prevedeva di sfruttare la fossa della piscina per l’inserimento del campo da pallavolo. L'utilizzo consentirebbe di ottenere, all’interno della struttura esistente, le altezze regolamentari per il campo. Inoltre le dimensioni della fossa della piscina consentirebbero, planimetricamente, la realizzazione di un campo regolamentare. A questa attività, nell’area di confine tra i due corpi di fabbrica esistenti con altezze diverse, sarebbe prevista la realizzazione di due pareti artificiali per scalata con gradi difficoltà diversificati. La palestra è dotata di spogliatoi indipendenti per le due attività e di una palestra che potrà essere utilizzata sia a supporto delle attività prevalenti che come elemento indipendente eventualmente a gestione autonoma. La dimensione di quest’ultima consente l’inserimento anche di un’area benessere (sauna, bagno turco, docce emozionali).
Con lo scopo di rendere maggiormente attrattiva le attività della palestra di pallavolo era stata prevista la realizzazione di una tribuna per una capienza spettatori di circa 300 persone.
La seconda ipotesi prevedeva, seguendo una percorso maggiormente legato ai ragazzi, la realizzazione di un bike park in parte scoperto ed in parte ospitato sotto la copertura e con lo sfruttamento, per le morfologie altimetriche, della fossa della piscina esistente.
La realizzazione della pista consentirebbe uno sviluppo, per l’area interna, di 110 ml, e di 75 per la pista esterna. Anche in questo caso per consentire la fruizione dello spettacolo sportivo al pubblico era prevista la realizzazione di una tribuna. Le rimanenti parti (palestra di roccia artificiale, spogliatoi, palestra, area benessere) rimarrebbero inalterate rispetto alla prima soluzione.
Il comune aveva quindi deciso di optare per la palestra di pallavolo perché risulterebbe essere un’esigenza fattiva della comunità locale e garantisce un bacino di utenza consolidato. Con il connubio tra sport tradizionale (pallavolo) e sport innovativo (arrampicata artificiale) che creerebbe un mix che renderebbe attraente la gestione per un eventuale affidamento a società sportive/privati.